2 LP – GF – EU – 2015 – TRANSMISSION RECORDINGS – TRANSM372LP – SEALED

Ristampa Europea del 2023 in Doppio Vinile e Copertina Apribile – Copia Sigillata

Hand. Cannot. Erase. è il quarto disco da solista del compositore inglese, registrato nel Settembre dello scorso anno presso gli AIR Studios di Londra (dettaglio non trascurabile, era molto divertente guardare le foto e i video che pubblicava durante le sessioni). Anche questa volta il buon Wilson ha continuato a circondarsi degli stessi fuoriclasse che avevano contribuito alla creazione del precedente lavoro The Raven That Refused To Sing (And Other Stories); artisti del calibro di Marco Minneman e Guthrie Govan, per capirci. E secondo voi, combinando le idee di un genio a geni del mestiere, quale può essere il risultato? Ovviamente, come sempre, una bomba!!!

First Regret     2:01
3 Years Older     10:18
Hand Cannot Erase     4:13
Perfect Life     4:43
Routine     8:58
Home Invasion     6:24
Regret #9     5:00
Transience     2:43
Ancestral     13:30
Happy Returns     6:00
Ascendant Here On…     1:54

L’OPINIONE DI LARRY McQUEEN

Che siate a conoscenza o meno della storia dalla quale Steven Wilson ha preso ispirazione per il suo  quarto lavoro da solista, l’ascolto di questo album vi metterà i brividi. Tutto è permeato da un senso oscuro e tetro, che vuole far riflettere sulla tragedia. E’ questo il senso del concept album: prendere un tema e cercare di mantenerlo dall’inizio alla fine; e questo tema è il senso di alienazione di chi vive nella metropoli e la facilità di perdere i contatti e trovarsi da soli. La storia è quella di Joyce Carol Vincent, una donna all’apparenza “normale”, che ha lentamente allontanato tutto e tutti dalla sua vita per stare da sola e morire nella sua solitudine. E’ stata ritrovata nel suo appartamento londinese a distanza di tre anni dalla sua morte senza che nessuno l’avesse più cercata.C’è tutto in questo album: il sapiente inserimento del pianoforte e delle tastiere di Adam Holzman che creano sonorità al limite del jazz e tappeti di elettronica tendenti all’infinito; gli assoli di Govan e la sua chitarra permeante a tratti onirica, con arpeggi ed echi che accompagnano la grande costruzione di quest’album; i fiati di Theo Travis; il battere di Minnemann; il canto quasi gotico di Nina Tayeb che si trascina sopra le note, ci danza assieme; la voce di Wilson che racconta e che lascia un senso di tristezza assopita, soprattutto quando ripete “we have got the perfect life” in un’escalation musicale malinconica incredibile. Poi, il perfetto mix tra progressive rock che emerge e si impone quando meno te lo aspetti ma che poi verso la fine, diventa quasi una certezza, la sperimentazione elettronica e trip hop, il pop della title track, le sonorità heavy prog e metal come citazioni dal nulla. L’urlo floydiano. Il suono di pioggia che accompagna l’inizio e la fine del disco. E la condanna dell’album. Quella della società dell’alienazione attraverso ciò che dovrebbe avvicinarci al resto del mondo ma che invece ci fa chiudere ogni giorno di più nel nostro guscio informatico, virtuale e mai reale. “Download the life you wish you had”.Datevi una seconda chance. Vivete con calma e soprattutto, vivete. Non vi nascondete dietro uno schermo, dietro impegni che non vi riempiranno le giornate ma che invece ve le svuoteranno pian piano. Siamo esseri umani, fatti per relazionarci. E’ così facile sparire nel nulla ed essere dimenticati in questa nostra moderna società. E’ così facile essere distratti e non prestare attenzione. Ma basta poco per cambiare rotta. Incredibile che la musica possa trasmettere tutto ciò. Wilson l’ha fatto. Magistrale.

 
Peso 1.00 kg
HAND CANNOT ERASE – 2LP
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